venerdì 9 dicembre 2016

20 novembre _ 4 dicembre

Ai partecipanti alla presentazione del libro: Raniero La Valle, "Cronache ottomane di Renato La Valle", Bordeaux edizioni, di mercoledì 7 dicembre 2016 alla Fiera del libro a Roma.

Ai firmatari dell'appello dei cattolici del No nel referendum costituzionale del 4 dicembre e ad altre persone interessate.

Cari Amici, a partire dal 20 novembre uno scompenso cardiaco mi ha tagliato fuori dalle battute finali della campagna elettorale, non senza però che vi potessi intervenire con un ultimo appello per il NO in nome di Moro martire e di Dossetti costituente.
Questo stesso motivo mi impedisce di partecipare all’incontro di oggi quando ancora non sono guarito. Però sento l'obbligo di ringraziare la casa editrice coraggiosa che pubblica ora questo volume: un libro che partendo dalle “cronache ottomane” di Renato La Valle da Costantinopoli, quando perfino l'Islam accarezzò l'idea della Costituzione, attraversa un secolo di dolori, dall'Italia laica ma "potenza cristiana" che conquista la Libia, alla shari'a sempre attuale, fino ai genocidi dell'900, per giungere alla folgorante conclusione che la guerra santa non c'è più. Proprio quando più la si evoca ed esalta, la guerra santa è finita, non la si può più fare sotto qualsiasi forma, perché il Dio della guerra non esiste e la religione, qualsiasi religione, che sia cristianità, o sionismo, o islamismo, o teismo, se non prende congedo definitivo da ogni idea di un Dio violento e vendicatore, non è più nemmeno una religione, e nei confronti di questo Dio ogni abitante della terra, papa in testa, ė giustamente ateo; anzi la definitiva separazione dall'eredità di un Dio della sovranità terrena e del dominio, come dice oggi Roma, produce una svolta nella storia dell'umanità e cambia l'idea stessa di religione.
In questi stessi giorni tra la chiusura dell'Anno santo e il referendum del 4 dicembre, un papa non più costruito dottrinalmente come sostituto numinoso di Dio ma venuto dalla terra, ha mostrato nella sua lettera "Misericordia et misera" come tutto l'investimento fatto da Dio sul mondo e sulla storia, dai racconti sulla creazione all’incarnazione del Figlio, precipita e si concentra raggiungendo il suo compimento nella scena dell'incontro di Gesù con l'adultera del Vangelo di Giovanni. Qui c'è un Dio ignoto a Scribi e Farisei di tutti i tempi che è solo misericordia, e una donna, una "misera" che contro una prassi di millenni non è condannata.

venerdì 2 dicembre 2016

Discorso conclusivo della campagna elettorale per il referendum del 4 dicembre 2016 tenuto a Catania

di Domenico Gallo

1.          Si conclude oggi (ed io sono felice di concluderla qui con voi a Catania) la campagna elettorale più lunga e drammatica della nostra storia recente. Non l’abbiamo drammatizzata noi, l’hanno drammatizzata i nostri avversari ponendo il tema della sostituzione della Costituzione del 48 con la nuova Costituzione Renzi/Boschi come un’emergenza istituzionale, un passaggio ineludibile senza il quale il nostro paese sarebbe andato incontro ad una catastrofe simile alle dieci piaghe d’Egitto del racconto biblico.
La drammatizzazione è iniziata già nel percorso parlamentare, quando la riforma è stata imposta ad un parlamento recalcitrante  con inaccettabili forme di pressione volte a condizionare la libera espressione della volontà del Parlamento; a cominciare dalla rimozione di due senatori dalla Commissione affari costituzionali del Senato, per finire al ricorso a procedure fraudolente come il c.d. “canguro” o “super canguro” con il quale si sono precluse al Senato una serie di votazioni che avrebbero richiesto il voto segreto, condite da continui richiami alla disciplina di partito e minacce di mandare tutti a casa.
Quindi la Costituzione  è diventata una materia di indirizzo politico/governativo, anzi la sua sostituzione è diventata l’obiettivo politico primario di questo governo, la sua stessa ragione d’essere, una vera e propria ossessione.

mercoledì 23 novembre 2016

In nome di Moro e Dossetti

di Raniero La Valle
Caro Bellavite, caro Roberto Mancini, carissimi della Parrocchia Romana di Santa Maria ai  Monti con l'amico senatore Luigi Zanda, e Luigi Accattoli, cari amici di Lecce, di Brindisi, sarei venuto  come avevo promesso da voi in quest'ultimo scorcio della campagna referendaria, se non fossi stato tradito da un dissesto molto inopportuno delle due camere, questa volta delle due camere cardiache che mi hanno fatto finire al pronto soccorso Umberto I per uno scompenso cardiaco. Le due camere fanno tutte e due la stessa cosa, cioè irrorano tutto l'organismo di sangue fresco e vitale e permettono una vita ordinata, così come con due gambe si corre. Ciò è quello che succede in natura e dovrebbe succedere anche nella politica almeno quando la politica si ispiri a una buona filosofia e cerchi di avvicinarsi, come diceva Aristotele, all'ordine naturale delle cose. Nel mio caso l'ordine naturale delle due camere cardiache ha fatto venire meno, spero provvisoriamente, l'equilibrio tra la mia età e il mio lavoro aumentato in questo periodo a causa del referendum. D'altra parte i valori supremi su cui come dice una famosa sentenza della Corte si fonda la Costituzione Italiana non potevano certo consentire che si stesse a centellinare l'impegno per difenderli dopo che così sconsideratamente sono stati esposti all'abbandono con grave  rischio  per la pace, per la democrazia parlamentare, per i nostri figli e per gli stranieri.

venerdì 18 novembre 2016

I VALORI SUPREMI DELLA COSTITUZIONE TRADITI DALLA RIFORMA



  Raniero La Valle

 “La verità del referendum” tenuto il 15 novembre 2016 a Vicenza

La Corte Costituzionale ha affermato che ci sono dei valori supremi sui quali si fonda la Costituzione, che non possono essere sovvertiti o modificati nemmeno da leggi di revisione costituzionale. Questi principi supremi affermati soprattutto nella prima parte della Costituzione sono in gioco nella seconda, che ne dovrebbe garantire l’attuazione; ma proprio questi sono ora disattesi o traditi nella riforma sottoposta al voto popolare del 4 dicembre.

lunedì 14 novembre 2016

Il vero quesito: Approvate una revisione della II parte della Costituzione che rende la Costituzione non costituzionale?

Raniero La Valle
Discorso su “La verità del referendum” tenuto il 12 novembre a Modena

È abbastanza paradossale che mentre si scatena il ciclone della vittoria di Trump e tutto si muove, noi dobbiamo discutere di un falso referendum, fatto di piccole vendette contro la casta dei politici, di un CNEL che non è mai esistito e a cui togliamo la targhetta dalla porta, di un bicameralismo che non è affatto superato, e di 90 centesimi di risparmio a testa per ogni italiano come compenso per lo sconquasso del Senato e l’uscita dalla democrazia parlamentare.

venerdì 11 novembre 2016

Con Trump e la politica in pezzi teniamo ferma la garanzia della Costituzione

Discorso tenuto da Raniero La Valle il 9 novembre nell’Auditorium Fabia Gardinazzi di Viadana (Mantova).

          Il 9 novembre al Centro Sociale di Salerno ho partecipato a un incontro sul referendum il cui titolo era: “Le ragioni del Sì, quelle del No, le ragioni del dubbio”.
          Il prof. Alfonso Conte che mi interrogava mi ha rivolto una domanda cruciale: “davvero se si vota Sì si innesca una deriva autoritaria, ed è a rischio la stessa democrazia? E si può pensare che un Renzi, che cita La Pira e vanta una formazione da scout, proponga una riforma che è contro i poveri e manca di lealtà verso la democrazia?”.
          A questa domanda ho risposto appellandomi alla terza delle tre ipotesi in discussione: le ragioni del dubbio.
          Non è certo che con la nuova Costituzione della Boschi e di Renzi si prepari un futuro autoritario e che la democrazia vada perduta. E’ vero, si diminuiscono le difese e si aprono dei varchi, ma non si può dare per certo che la democrazia perisca, né che, al contrario, essa continui e si rafforzi. Sulla scorta delle analisi dei maggiori costituzionalisti, è lecito il dubbio; anzi proprio il dubbio è la posizione più ragionevole.

martedì 8 novembre 2016

Il vero quesito: Approvate una riforma che prevede la vittoria come il fine della politica e la società divisa in vincitori e sconfitti?

Quinto discorso di Raniero La Valle su “La verità del referendum” tenuto il 7 novembre per Agorà 2015 nella Parrocchia del Volto Santo di Salerno.

Chi vincerà il prossimo referendum? Ormai da molti mesi l’unico scopo, l’”oggetto immenso” della politica italiana è la vittoria nel referendum.

martedì 25 ottobre 2016

Il vero quesito: Approvate che lo Stato sia tutto, le Regioni niente e che uno solo decida la guerra?

Quarto discorso di Raniero La Valle su “La verità del referendum” tenuto alle Comunità parrocchiali di Bitonto nell’Auditorium dei Santi Medici Cosma e Damiano il 19 ottobre e al Circolo Arci Rinascita di Sesto Fiorentino il 22 ottobre 2016.